Il restauro del Duomo di Cefalù

Gli anni passano e lasciano inesorabilmente il segno su persone e cose: nulla e nessuno è esente da trascorrere del tempo. Anche il Duomo di Cefalù ha dovuto cedere ad un restauro che avverrà grazie ai fondi stanziati dalla Regione.

Novecento anni di storia

Il Duomo di Cefalù, conosciuto anche come Cattedrale della Trasfigurazione, ha visto posare la prima pietra per la sua costruzione nel 1131, arricchito di mosaici negli anni a venire, è stato consacrato il 10 aprile 1267.  La leggenda vuole che la cattedrale sia nata a seguito di un voto fatto da Ruggero II al Salvatore, dopo esser scampato a una violenta tempesta ed essere approdato sulle rive della cittadina. La realtà è molto più cruda visto che è sorta per questioni politico-militari.

La costruzione fu piuttosto complessa e difficile e vedrà la parola fine solo in epoca sveva. Le differenze di stili adottati durante il lungo periodo costruttivo sono visibili nella copertura composta da tre tetti. Nel 2015 è entrata a far arte del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco e questo ha dato la spinta necessaria a reperire i fondi necessari al restauro.

Tra le ricchezze di questo luogo meraviglioso possiamo citare il sagrato che, in origine era il cimitero gerosolimitano realizzato con la terra proveniente da Gerusalemme; il suo stile tipico delle costruzioni benedettine  cluniacensi; i merli a forma di fiammella che ricordano al Tiara; il portico quattrocentesco; i capitelli; il transetto. Ogni piccolo angolo offre un tesoro immenso, ricchezza che ha bisogno di un profondo restauro, a partire dal mosaico del Cristo Pantocratore da cui si sono staccate delle tessere.

Quanto costerà il restauro?

Sicuramente il restauro del Duomo di Cefalù non è come il restauro di una villa ai Parioli, dove basta chiamare una ditta di ristrutturazioni edili a Roma, arrivano, fanno il sopralluogo, preparano il preventivo e iniziano i lavori. a decidere sono solo proprietario e operatori del settore. Qui la cosa è molto più lunga e anche la burocrazia ha i suoi costi. Bisogna trovare i fondi, ma per farlo bisogna presentare un progetto che vada approvato. Purtroppo non va mai bene al primo colpo, quindi si devono apportare modifiche (quindi aumentano i costi) e ripercorrere tutto l’iter burocratico, ma alla fine i risultati arrivano e arrivano anche  fondi. Il preventivo è di circa 2 milioni e 700 mila euro e a far fronte alla spesa sarà la Regione Puglia con soldi provenienti dal fondo Fers 2014-2020. A questo punto non ci resta che aspettare per poter rivedere il Duomo di Cefalù nel suo massimo splendore.

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